Nuove norme per ridurre l’inquinamento da microplastiche. Nel mirino dell'UE gli operatori di pellet di plastica

La Commissione UE ha presentato una proposta di legge per cercare di ridurre l'inquinamento da microplastiche. Obiettivo: ridurre il rilascio di pellet di plastica fino al 74%

Di Arianna De Felice

Normative - Pubblicato il 19-10-2023

In un'epoca in cui l'umanità si sforza di raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile e di preservare il nostro Pianeta per le future generazioni, il problema delle microplastiche rappresenta una minaccia che non possiamo più ignorare. Questi minuscoli nemici ambientali stanno mettendo a rischio la biodiversità marina, entrando nella catena alimentare e, nel contempo, danneggiando la salute umana in modi che solo ora stiamo cominciando a comprendere. Da qui nasce la nuova proposta di legge presentata dalla Commissione UE volta a diminuire l'inquinamento delle microplastiche.

La necessità di affrontare la crescente presenza di microplastiche nell’ambiente è stata identificata nella strategia dell’UE sulla plastica, nel piano d’azione per l’economia circolare e nel piano d’azione per l’inquinamento zero. Nello specifico, l'approccio per raggiungere questo obiettivo è stato suddiviso in tre attività: la prima è ridurre l’inquinamento causato dai prodotti in plastica che danno vita alle microplastiche; segue poi limitare l’uso di microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti e si conclude con ridurre i rilasci involontari di microplastica.

Le prime restrizioni sulle microplastiche

Una battaglia, quella contro le microplastiche, avviata da tempo tanto che già il 25 settembre 2023 sono state adottate delle restrizioni sulle microplastiche aggiunte intenzionalmente nei prodotti. La normativa, entrata in vigore il 15 ottobre 2023, ha imposto l'eliminazione delle microplastiche dal materiale di riempimento granulare utilizzato sulle superfici sportive artificiali, dai cosmetici come l'esfoliazione (microsfere) o l'ottenimento di una consistenza, fragranza o colore specifici, e da detersivi ammorbidenti, glitter, fertilizzanti, prodotti fitosanitari, giocattoli, medicinali e dispositivi medici.

La nuova proposta dell’UE

La nuova proposta di legge dunque, prevede ora misure per prevenire l’inquinamento da microplastica derivante dal rilascio involontario di pellet di plastica. Secondo i dati, infatti, pare che ogni anno vengono rilasciate nell’ambiente tra le 52 e le 184mila tonnellate di pellet a causa di una cattiva gestione lungo tutta la filiera.

«Cosa si può trovare sia nelle profondità dell'oceano che sulla vetta del Monte Everest, per lo più invisibile all'occhio umano, eppure presente nel nostro flusso sanguigno, e che non scomparirà per migliaia di anni? Sì, esatto, microplastiche. Una volta che queste piccole particelle di plastica si trovano nel nostro ambiente, sono quasi impossibili da ripulire. Le microplastiche sono pervasive e dobbiamo fermare l’inquinamento alla fonte. Ecco perché la proposta odierna mira a prevenire la fuoriuscita di pellet di plastica nel nostro ambiente, per il bene dei nostri ecosistemi e della salute, e a sostegno dei settori economici che dipendono da suoli sani e da fiumi e oceani puliti e privi di plastica», ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l'Ambiente, gli oceani e la pesca.

D'ora in poi tutti gli operatori che trattano pellet nell'UE dovranno adottare le necessarie misure precauzionali. Secondo le stime questo potrebbe portare a una riduzione del rilascio di pellet fino al 74% portando a ecosistemi più puliti, contribuendo a fiumi e oceani privi di plastica e riducendo i potenziali rischi per la salute umana.

«La proposta odierna segna un passo importante nella lotta all’inquinamento da microplastiche. Affrontare il rilascio involontario di pellet di plastica risolve un problema serio non solo per il nostro ambiente ma anche per la nostra salute, e ci aiuta a raggiungere l’ambizione di inquinamento zero del Green Deal europeo. Quando si parla di fuoriuscita di microplastiche, la prevenzione è l’unica soluzione», ha aggiunto Maroš Šefčovič, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e la prospettiva. 

La proposta della Commissione UE è che gli operatori agiscano nel seguente ordine di priorità: prevenzione per evitare eventuali sversamenti di pellet; contenimento del pellet sversato per garantire che non inquini l'ambiente; e, come opzione finale, pulire dopo una fuoriuscita o un evento di perdita.

Nello specifico gli operatori dovranno migliorare le pratiche di movimentazione; disporre di una certificazione obbligatoria rilasciata da un ente terzo per gli operatori più grandi mentre per le aziende più piccole sarà sufficiente presentare un'autodichiarazione di conformità; e sviluppare una metodologia armonizzata per aiutare gli operatori a monitorare le loro perdite e colmare alcune delle rimanenti lacune nei dati.

Ora la proposta della Commissione sarà discussa dal Parlamento europeo e dal Consiglio. Se dovesse essere approvata, tutti gli operatori economici, sia UE che extra UE, dovranno conformarsi ai requisiti previsti dal presente Regolamento entro 18 mesi dalla sua entrata in vigore.


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