Comunità Energetiche Rinnovabili: il decreto a supporto dei progetti è operativo

È entrato ufficialmente in vigore il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica sulle CER

Di Arianna De Felice

Normative - Pubblicato il 07-02-2024

Il 24 gennaio è entrato in vigore il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica che stimola la nascita e lo sviluppo delle Comunità energetiche rinnovabili (CER) e dell’autoconsumo diffuso in Italia. 

Come previsto dal provvedimento stesso, entro i successivi trenta giorni saranno approvate dal Ministero, previa verifica da parte dell’ARERA e su proposta del Gestore dei Servizi Energetici, le regole operative che dovranno disciplinare le modalità e le tempistiche di riconoscimento degli incentivi. Una volta avvenuto, il GSE metterà in esercizio i portali attraverso i quali sarà possibile presentare le richieste, entro 45 giorni dall’approvazione delle regole.

“Comunità Energetiche Rinnovabili e autoconsumo diffuso sono due ingranaggi centrali della transizione energetica del Paese: oggi siamo dunque ancor più vicini a questo atteso obiettivo, che potrà veramente dare una svolta per lo sviluppo delle rinnovabili in Italia, rafforzandone la sicurezza energetica e avvicinandoci agli obiettivi climatici”, ha affermato il Ministro Gilberto Pichetto.

Cosa sono le Comunità Energetiche Rinnovabili

Ma esattamente cosa sono le Comunità Energetica Rinnovabile (CER)? Ebbene, una CER è un gruppo di cittadini, piccole e medie imprese, enti territoriali e autorità locali, incluse le amministrazioni comunali, le cooperative, gli enti di ricerca, gli enti religiosi, quelli del terzo settore e di protezione ambientale, che condividono tra loro l’energia elettrica rinnovabile prodotta da impianti nella disponibilità di uno o più soggetti associatisi alla comunità. 

Nello specifico l'energia elettrica rinnovabile può essere condivisa tra soggetti che si trovano in un medesimo perimetro geografico e grazie all’impiego della rete nazionale di distribuzione di energia elettrica, che si impegna a rendere possibile la condivisione virtuale di tale energia.

Le CER nascono dunque con lo scopo di fornire benefici di varia natura, ambientali, economici e sociali ai membri delle aree locali. A livello più ampio le CER aiuteranno il Paese a incentivare la realizzazione e diffusione di impianti di fonti rinnovabili, a ridurre l'emissione di gas serra e porteranno l'Italia sempre più verso l'indipendenza energetica.

Come costituire una CER 

Per costituire una CER ci sono alcuni passaggi fondamentali. Prima di tutto bisogna individuare le aree dove realizzare gli impianti alimentati da fonti rinnovabili e gli utenti con cui associarsi e condividere l’energia elettrica. Una volta individuata l’area bisognerà costituire legalmente la CER (sotto forma di associazione, ente del terzo settore, cooperativa, cooperativa benefit, consorzio, organizzazione senza scopo di lucro etc) dotandola così di una propria autonomia giuridica che ne garantisca la conformità con i principali obiettivi costitutivi. Ogni CER è, pertanto, caratterizzata da un atto costitutivo e uno statuto.

Il decreto appena entrato in vigore ha individuato due strade per promuovere lo sviluppo delle CER. La prima è un contributo a fondo perduto fino al 40% dei costi ammissibili, finanziato dal PNRR e rivolto alle comunità i cui impianti sono realizzati nei comuni sotto i cinquemila abitanti che supporterà lo sviluppo di due gigawatt complessivi. La seconda via invece è una tariffa incentivante sull’energia rinnovabile prodotta e condivisa per tutto il territorio nazionale. Attraverso il provvedimento sarà dunque favorito lo sviluppo di cinque gigawatt complessivi di impianti di produzione di energia rinnovabile.

Gli incentivi si applicano agli impianti a fonti rinnovabili, inclusi i potenziamenti, la cui potenza nominale massima non deve risultare superiore a un megawatt. Per potervi accedere le CER devono essere regolarmente costituite alla data di presentazione della domanda di accesso agli incentivi. La domanda, inoltre dovrà essere presentata entro i 120 giorni successivi alla data di entrata in esercizio degli impianti esclusivamente tramite il sito del Gse.

A questo punto il Gestore verificherà i dati ricevuti e, in caso di esito positivo attribuirà la tariffa incentivante.


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