Avere il coraggio di prendersi cura delle generazioni future. Come Liquigas dà forma alle proprie ambizioni di sostenibilità

Tenere fede ai propri valori e ai propri impegni per contribuire allo sviluppo sostenibile del Pianeta e delle persone. Una promessa che si concretizza in azioni volte a raggiungere obiettivi sempre più sfidanti. Intervista a Simone Cascioli, Responsabile HSE, Sostenibilità e Innovazione di Liquigas

Di Simona Politini

People - Pubblicato il 26-10-2023

Courage to care for generation to come”, ossia avere il coraggio di prendersi cura delle generazioni che verranno. Un gran bell’impegno quello dichiarato da Liquigas, che condivide con SHV Energy, la multinazionale olandese operante a livello mondiale nella commercializzazione di GPL e GNL, di cui oggi fa parte al 100%. Un coraggio che si declina lungo i cinque valori, bussola di ogni scelta aziendale: coraggio di rimanere fedeli ai propri principi (integrità); coraggio di lasciare che le persone prendano la guida (fiducia); coraggio per dare forma al futuro (curiosità); coraggio di vedere il meglio in tutte le persone (inclusività); coraggio per offrire l’eccezionale (passione).

A raccontarci di come la sostenibilità si intrecci lungo tutto questo percorso è Simone Cascioli. Entrato in azienda nel 2001 con il ruolo di Health Safety Environmental Specialist, Simone Cascioli è oggi Responsabile HSE, Sostenibilità e Innovazione di Liquigas. Un’intera carriera, si potrebbe dire, spesa impegnandosi a trasformare in realtà l’ambizione imprenditoriale di fornire energia là dove serve avendo cura del Pianeta al tempo stesso.

L’ambizione di Liquigas

Con oltre 20 stabilimenti e depositi, 50 uffici vendita, 5.000 rivenditori GPL, una flotta composta da circa 200 autobotti di proprietà più un centinaio di terzi, 330.00 clienti, Liquigas, fornendo GPL e GNL attraverso la progettazione di soluzioni innovative, si impegna ogni giorno ad offrire a tutte quelle zone non raggiunte dal metano un’alternativa energetica sicura e sostenibile, al servizio sia degli ambienti domestici sia delle realtà industriali. 

Simone Cascioli

Abbracciando i propri valori di integrità e curiosità, per comprendere il reale impatto ambientale di tutta la catena del valore – dall’estrazione del greggio alla combustione nella caldaia di casa −, nel 2020 Liquigas ha realizzato in collaborazione col gruppo di ricerca AWARE del Politecnico di Milano (Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale) la “Valutazione degli impatti ambientali del ciclo di vita di diverse tipologie di combustibili”, obiettivo: analizzare, tramite metodologia LCA (Life Cycle Assessment), le filiere di GPL, GNL, pellet, gasolio e pompe di calore elettriche.

Dallo studio, condotto analizzando 15 indicatori ambientali relativi all’intero ciclo di vita del prodotto − produzione, importazione in Italia, trasporto e stoccaggio −. è emerso che la filiera del GPL riporta risultati migliori nella maggior parte delle caratteristiche analizzate rispetto all'uso del pellet, del petrolio e delle pompe di calore, se alimentate da energia elettrica prodotta in maniera convenzionale. 
Più nel dettaglio, i risultati del report sottolineano che nel settore residenziale, la filiera GPL è migliore del pellet (minore impatto in 11/15 indicatori) e del petrolio (minore impatto in 10/15 indicatori). Il confronto con le pompe di calore risulta fortemente influenzato dal mix elettrico: con l'attuale mix elettrico italiano, il confronto di impatto tra pompe di calore e GPL è infatti neutro. Considerando il settore industriale, il GNL risulta migliore della filiera petrolifera in 10 categorie di su 15, grazie ai minori impatti associati alla sua produzione e alle minori emissioni in atmosfera durante la combustione. Bene dunque, ma si può fare di più per avere cura delle generazioni che verranno.

 «Sebbene studi internazionali autorevoli e indipendenti ci dimostrano come per esempio i livelli di particolato PM2.5 e PM10 siano molto più elevati in caso di combustione di ciò che tutti pensano essere una fonte energetica rinnovabile per definizione, cioè la legna, o anche il pellet, rispetto ai nostri prodotti, noi non intendiamo fermarci qui – afferma Simone Cascioli −. Crediamo infatti che sforzandoci a ridurre sempre di più anche le emissioni di anidride carbonica derivanti dalle attività della nostra value chain fino a arrivare all’utilizzo esclusivo di molecole di origine biologica o rinnovabile, arriveremo anche noi al 100% di rinnovabilità della nostra offerta energetica al cliente. Questo è il nostro obiettivo, questa è la nostra ambizione».

Guardando al 2025

E ambizioso è il piano Piano Strategico di Sostenibilità messo in campo da Liquigas che comprende il quinquennio 2021-2025. Ben il 25% di riduzione delle emissioni di CO₂; copertura del 100% nell’offerta di energia presso i comuni non metanizzati e difficilmente metanizzabili per dare valore alle aziende italiane; zero infortuni. Questi sono solo alcuni degli obiettivi che Liquigas intente raggiungere entro il 2025. 

«Abbiamo lanciato un Piano Strategico di Sostenibilità dal 2021 con un lasso temporale di 5 anni al 2025 per ridurre del 25% le emissioni di CO₂ sia di Scope 1 che di Scope 2 e stiamo iniziando ad impegnarci anche su quelle di Scope 3. Possiamo proprio dire che la sostenibilità è al centro del nostro modello di business», afferma Simone Cascioli, che può dare forza alle sue parole attraverso i dati riportati all’interno del nuovo Report di Sostenibilità 2022, l’undicesimo realizzato dall’azienda.

Il Report spiega per esempio come a partire da fine 2020, tutta l’elettricità approvvigionata da Liquigas provenga al 100% da fonti rinnovabili. Inoltre, l’azienda si impegna ad aumentare di anno in anno l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili: nel 2022, i due impianti fotovoltaici di Cremona e Pomezia hanno prodotto 314,48 GJ di energia (+ 6% rispetto al 2021) che è stata consumata direttamente in sito. 

Con l’obiettivo di automatizzare ed efficientare la logistica e, in particolare, le rotte di spedizione tramite autobotti, nel 2022 Liquigas ha introdotto un nuovo sistema di ottimizzazione di routing (OIR). Grazie all’efficientamento delle rotte di spedizione Liquigas ha potuto ottenere anche una riduzione dei chilometri per veicolo, con conseguente riduzione delle emissioni di gas serra generate da ciascun veicolo in movimento. Inoltre, sempre relativamente all’ambito del trasporto su ruote del prodotto, nel 2022 Liquigas ha avviato un progetto di formazione sulla guida sicura e consapevole che ha formato in totale 122 autisti dipendenti.

Nel 2022 Liquigas ha registrato 11 infortuni sul lavoro, 7 in meno rispetto all’anno precedente, su un totale di 1.209.679 ore lavorate.

Futuria, l’energia si fa green

Ma è nel progetto Futuria che tutto il coraggio di offrire l’eccellenza, tutta la passione, di Liquigas prende forma. Perché l’abbiamo detto: Liquigas non si accontenta del meno impattante tra i combustibili fossili, ma pretende di più da se stessa per prendersi cura della generazioni future. Presentata lo scorso anno, Futuria è la piattaforma abilitante che si concentra sulle nuove soluzioni energetiche sostenibili per l’Italia. Il progetto contempla un impegno specifico sui biocombustibili bioGPL e bioGNL, e l’implementazione i nuovi combustibili sintetici, quali l’rDME. Il bioGPL e l’rDME, come spiega Liquigas all’interno del suo ultimo Report di Sostenibilità, possono ridurre le emissioni di CO₂ fino all’85% rispetto agli olii combustibili, mentre il bioGNL può garantire riduzioni di CO₂ ancora maggiori, a seconda delle materie prime utilizzate per la sua produzione. I biocombustibili e i combustibili sintetici sono al 100% compatibili con le attuali apparecchiature e modalità di logistica e trasporto, ovvero non sarà necessario sostituire l’attuale serbatoio domestico, così come le bombole ad oggi utilizzate, le elettrovalvole e le guarnizioni. In ogni caso, così come è stato fatto con lo studio sul ciclo di vita dei prodotti fossili, Liquigas prevede entro il 2023 di rilasciare uno studio accurato sul ciclo di vita dei prodotti BIO (bioGNL, bioGPL e r-DME), i cui risultati forniranno una solida base per la continua ricerca di combustibili a basso impatto inquinante e di emissioni di CO₂.

«Abbiamo scelto di investire nella ricerca, nello sviluppo di combustibili sostenibili. Con questo intento, più di un anno fa è stata creata una piattaforma di combustibili sostenibili battezzata Futuria. Attualmente stiamo già commercializzando il bioGNL attraverso una collaborazione siglata a marzo del 2021 con AirLiquide che lo produce nei pressi di Milano. Futuria, ha in scopo quello proprio di accelerare tali attività e iniziare a creare un portafoglio concreto di tonnellate di questi biocombustibili per poter arrivare a una completa decarbonizzazione», spiega Simone Cascioli.

Educare alla sostenibilità

Concludiamo con il coraggio di vedere il meglio in tutti noi, che tradotto in chiave educational, può essere anche interpretato come l’impegno nel sensibilizzare i più giovani verso i tempi della sostenibilità ambientale confidando nella loro capacità di acquisire concetti come il rispetto del bene condiviso e il diritto di tutti a respirare un’aria pulita. Ed è così che nasce il progetto 1,2,3… Respira!, il programma dedicato alle classi della scuola media che punta l’attenzione sull’inquinamento dell’aria e sulle fonti energetiche disponibili per la transizione verso un futuro più sostenibile, anche prendendo coscienza di quali fonti vanno approfondite e quali non devono essere prese in considerazione. L’edizione di quest’anno ha visto 42.000 studenti coinvolti, 1.500 classi in tutt’Italia e 490 scuole raggiunte e, in collaborazione con Boero, ha previsto la realizzazione di un murale con superficie autopulente e antismog a Milano, una città in Italia che, come certifica l’Agenzia Europea dell’Ambiente, ha registrato le più alte concentrazioni di particolato fine (PM2,5).

«In una delle prime edizioni mi colpirono molto le parole di sincera gratitudine pronunciate da una professoressa della scuola vincitrice situata in un quartiere non particolarmente agiato di Palermo. Grazie al nostro progetto, mi spiegava, i ragazzi avevano incominciato a vedere la scuola non più solo come un luogo nel quale erano obbligati a recarsi, ma come luogo nel quale si sentivano coinvolti e invogliati ad andare. Ecco, penso che questa tipologia di iniziative, che come Liquigas intendiamo portare ancora avanti per lungo tempo, possa generare non solo consapevolezza sui temi della sostenibilità ambientale, ma anche dare un reale contributo allo sviluppo della sostenibilità sociale supportando la scuola italiana», afferma Simone Cascioli. 

E questa esperienza legata alla formazione è piaciuta talmente tanto a Liquigas da pensare di allargare il target anche ai giovani laureati. Nasce così la collaborazione con il Master in Sustainable Business Administration organizzato da Altis - Alta Scuola Impresa e Società, la scuola di formazione per studenti dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Avviata lo scorso anno, la partnership sarà rinnovata anche per la nuova edizione del master dando ai giovani non solo la possibilità di un confronto proattivo con l’azienda, ma anche la possibilità di svolgere uno stage, alla fine del corso, all’interno di Liquigas. 

 


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