La Commissione Europea propone una nuova normativa sui rifiuti tessili

Ridurre, riutilizzare e riciclare, le tre R della nuova normativa proposta dalla Commissione Europea sul tema dei rifiuti tessili

Di Arianna De Felice

Normative - Pubblicato il 13-07-2023

I numeri dell'impatto del mercato tessile sull'ambiente sono in continuo aumento. Secondo l'Agenzia europea dell'ambiente, in Europa nel 2020 i soli prodotti tessili hanno generato circa 270kg di emissioni di CO2 a persona. Il che, tradotto, vuol dire che i prodotti tessili consumati nell'UE hanno generato emissioni di gas serra pari a 121 milioni di tonnellate. Dati che fanno riflettere e che necessitano di un cambiamento a partire da come gli indumenti vengono smaltiti. Per questo motivo la Commissione Europea ha proposto una nuova normativa specifica sui rifiuti tessili.

La proposta normativa sui rifiuti tessili

La normativa proposta dalla Commissione Europea in questi giorni vuole rendere i produttori responsabili dell'intero ciclo di vita dei prodotti tessili per sostenere la gestione dei rifiuti tessili in tutta l'UE. Nello specifico, la proposta parla dell'introduzione di regimi di responsabilità estesa del produttore (EPR) obbligatori e armonizzati per i tessili in tutti gli Stati membri dell'UE. I programmi ERP, non sono certo una novità, ma arrivano nel comparto tessile dopo che hanno già ottenuto grandi successi per la gestione di rifiuti di imballaggi, batterie e apparecchiature elettriche ed elettroniche. I produttori, quindi, si occuperanno dei costi di gestione dei rifiuti tessili con un importo che sarà adeguato in base alle prestazioni ambientali dei tessili, un principio noto come "ecomodulazione". Una novità che potrebbe anche incentivare le aziende a realizzare prodotti migliori fin dall'inizio riducendo così i rifiuti e aumentando la circolarità dei prodotti stessi.

I contributi che verranno raccolti dai produttori verranno utilizzati per investimenti sulla capacità di raccolta differenziata, cernita, riutilizzo e riciclaggio.

Infine la proposta di legge affronta anche temi come la ricerca e lo sviluppo di tecnologie innovative per il comparto tessile e la questione delle esportazioni illegali di rifiuti tessili verso paesi che non sono attrezzati per gestirli. Nello specifico nella normativa sarà ancora più chiaro cos’è un rifiuto e cosa è considerato tessile riciclabile fermando così le sempre più numerose pratiche di esportazione di rifiuti camuffati.

«Questa proposta legislativa rappresenta un passo significativo verso un settore tessile più sostenibile e circolare, in linea con la nostra storica strategia per i tessili. Norme armonizzate sulla responsabilità estesa del produttore in tutta l'UE creeranno condizioni di parità nel mercato unico e garantiranno l'applicazione del principio "chi inquina paga". Questa iniziativa stimolerà gli investimenti nelle infrastrutture di riutilizzo e riciclaggio dei tessuti, creerà posti di lavoro locali e stimolerà l'innovazione in tutte le fasi del ciclo di vita dei tessuti. Creerà inoltre opportunità di risparmio sui costi per i cittadini che scelgono la moda vintage e senza tempo rispetto al fast fashion», ha dichiarato Virginijus Sinkevičius, Commissario per l'ambiente, gli oceani e la pesca.

«Il modo in cui produciamo e consumiamo vestiti è altamente insostenibile. Nella sola Unione Europea, ogni anno buttiamo via circa 5,8 milioni di tonnellate di tessuti. Sono quasi 11 chili a persona. Il rapporto dispendioso che abbiamo sviluppato con i tessuti inquina il nostro mondo. Utilizza quantità eccessive di acqua ed energia, danneggia la natura e genera emissioni di gas serra in tutto il mondo. Ecco perché chiederemo ai produttori di assumersi maggiori responsabilità per i rifiuti tessili creati. Le quote raccolte verranno utilizzate per incrementare i settori del riutilizzo e della riparazione, in modo da costruire un rapporto più sostenibile con i vestiti che indossiamo», ha concluso Frans Timmermans, Vicepresidente esecutivo per il Green Deal europeo.

Ora, per sapere se la proposta della Commissione Europea verrà approvata o meno sarà necessario attendere l'esaminazione da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio.


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